Cammino di Gloria

Cammino di Gloria, concorso per la nuova macchina di Santa Rosa 2015
Cammino di Gloria, concorso per la nuova macchina di Santa Rosa 2015

Concorso per la nuova macchina di Santa Rosa di Viterbo – patrimonio immateriale UNESCO (2015)

Competition for the new machine of Santa Rosa in Viterbo – UNESCO Intangible Heritage (2015)

Ente: Comune di Viterbo settore III cultura (Viterbo, via Garbini 84/B, 01100 Italy)

Gruppo di progettazione:

Francesco Lipari (capogruppo), Vanessa Todaro, Francesca Marinelli, Golnaz Ebhraimi, Ruggero D’Anastasio, Felice Allievi, Sebastian Di Guardo

 

Cammino di Gloria è una macchina devozionale di enorme carica simbolica e dal grande impatto emotivo.
La riflessione alla base dell’intero progetto è il valore che la vita di Rosa come donna vivente prima e come Santa oggi – continuità di opere che il corpo, ancora intatto, amplifica – assume. L’aspetto che abbiamo sottolineato di tale valore è la testimonianza della Gloria di Dio, al quale sono dedicate non a caso numerose dossologie (formule, inni che lodano ed esaltano Dio):

“Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino la tua potenza” (Sal 145 10,11)

Si tratta di un concetto importante per la vita del cristiano, poiché esso è il fine del suo cammino di Fede; anche per il più fragile e umile tra tutti, com’era Rosa:

“Tutte le cose mie sono Tue, e le Tue sono mie, e io sono glorificato in loro” (Gv 17,10).

Un cammino che, come ricorda S. Pietro, è un percorso di “sofferenza e perseveranza nell’attesa”, come sembra proprio essere la straordinaria vita della Santa di Viterbo, alla quale fu negato persino di prendere i voti:

“Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria, che è lo Spirito di Dio, riposa su di voi” (1Pt 4, 14).

La macchina “Cammino di Gloria” assume il valore simbolico di sostegno, colonna vertebrale o background della vita di Santa Rosa da Viterbo, la sua ascesa spirituale verso il Divino, dal quale veglia sulla sua amata città senza mai lasciarla, ne in Spirito ne in Corpo. Tale legame indissolubile ci ha convinti che la macchina dovesse contenere delle scene riguardanti la vita della Santa, i suoi miracoli e la festa che ogni anno Viterbo riconoscente le dedica con fervore.
Un cammino, appunto, un’ascensione che a partire dai primi fondamenti della religione Cristiana, appresa in famiglia (piccolo mattone e pilastro dell’Ecclesia”) conduce fino alla sua gloria nei cieli, passando per eventi eccezionali come il ritrovamento del corpo intatto – fin dall’antichità “prova” della santità di un defunto (persino Dostoevskij lo cita nei “fratelli Karamazov”) – simbolo della resurrezione imminente e sicura, quindi di salvezza, incorruttibilità, verginità.

Come per la Colonna Traiana o per quella di Marco Aurelio a Roma, attraverso un progetto scultoreo anche in “Cammino di Gloria” le storie di Santa Rosa vengono rappresentate sulla “pelle” esterna fino ad assumere il valore didattico di una pellicola filmica che rievoca ed emoziona il fedele. Lo spunto per la forma e i contenuti della macchina ci è stato offerto da molti esempi storici presenti in Italia, quali le precedenti macchine (ad esempio la macchina del 1794 di A. Giusti) o le “candelore” di S. Agata a Catania. Abbiamo inteso recuperare le forme sinuose e scenografiche, ove “mai l’occhio trova posa ne riposo” di un’ascesa che è anche cammino di Fede.

Abbiamo rievocato la forma magnificente e poderosa di questi grandi oggetti barocchi, in una chiave contemporanea e all’avanguardia. Il risultato è un oggetto unico al mondo, la cui forma è resa possibile grazie ad alla sinergia dell’artigianato locale viterbese che coinvolgerà falegnami e fabbri in primo luogo, con la possibilità di utilizzare anche le tecnologie più moderne per la sua realizzazione.
La base di partenza per la forma di “Cammino di Gloria” è stata suggerita dalla pavimentazione della Cattedrale di San Lorenzo a Viterbo, celebre per il suo tappeto di stupende decorazioni musive dette “cosmatesche”. Tali decorazioni geometriche, realizzate in epoca antichissima e con delle semplici pietre colorate poste con pazienza e maestria, sono composte da linee sinuose che si sviluppano attorno a dei cerchi. Questa decorazione ha anche come significato il pellegrinaggio del cristiano prima della sua ascensione al regno dei cieli. Tale simbolismo diviene quindi fortissimo in “Cammino di Gloria”, che sviluppa lo stesso concetto in tre dimensioni – prendendo a prestito la storia della Santa di Viterbo – grazie alle tecnologie più attuali.